venerdì 20 luglio 2012

Il corpo del maschio

 

Sia lode al corpo del maschio, sia lodato tutto quanto: il fucsia dei genitali, i plettri delle unghie dei piedi. Ad ogni parte sia lode, selvatico afrore d’ascella, pancia dove l’occhio vigila, scopre ogni cosa come un neonato, l’a-piombo dei fianchi sulla terra, la chioma che odora talvolta di sudato e unto, altre ancora di sale; sia lode alle gambe dell’uomo che s’arcuano e incurvano trasportando la stazza del maschio; sia lode alle braccia, la parte migliore, quando a mezzo ti piegano come un’amaca o una frombola. Mani rozze e screpolate e pungenti scorze di frutti indicibili, mani che scompaiono nella gentilezza; sia lode al naso del maschio e alle orecchie recanti quelle caverne, orifizi per sprofondare dentro il corpo i loro misteri stuzzicanti; sia lode al dorso come una vela spiegata, la spina dorsale che si piega come un alberello; sia lode e molta a ciò che si nasconde, regioni oscure della pelle, luoghi di pura energia che pure se non vedono mai la luce ne sono completamente intrise. Leonore Wilson


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